Data e luogo di nascita |
2 ottobre 1826, Firenze |
Data e luogo di morte |
11 dicembre 1866, Firenze |
Collegio |
Città di Castello |
Legislature |
VIII 1861-1865 Regno d’Italia |
Partito |
Destra storica |
Biografia |
Nato a Firenze nell’ottobre 1824, figlio di un consigliere di Stato del granduca Leopoldo II di Lorena, Leopoldo Cempini seguì la tradizione di famiglia, si iscrisse e conseguì la laurea in Giurisprudenza presso l’Università di Pisa, dove fu allievo di Giuseppe Montanelli. L’influenza politica del maestro fu molto forte: tornato a Firenze strinse una forte amicizia con il patriota Ferdinando Bartolommei e cominciò la pratica legale nello studio dell’avvocato Vincenzo Salvagnoli, noto liberale locale.
Piano piano Cempini assunse una posizione oppositiva nei confronti del regime granducale e si avvicinò ad giovani radicali toscani. Nel 1845, infatti, fu tra i fondatori di una società segreta di stampo repubblicano-unitario, la quale non risultò avere alcuna incidenza politica e rimase ristretta ai soli ideatori. Ebbero, tuttavia, il merito di iniziare a diffondere, a partire dal 1846, le prime stampe clandestine tra Firenze e Pisa, atte a diffondere le idee patriottiche.
Tale attività venne scoperta in poco tempo dalle autorità toscane e, per fargli evitare l’arresto, il padre di Cempini lo mandò a Vienna. Un anno dopo tornò a Firenze e subito si fece notare per una raccolta di firme a favore della concessione di una guardia civica da parte del governo dei Lorena, provocando molto clamore negli ambienti di corte e politici del Granducato, tanto che fu indotto a ritirare l’adesione per non subire conseguenze legali.
La sua attività, tuttavia, non cessò: nel 1848 fu tra i primi a partire volontario per la Lombardia e ricevette la medaglia d’argento per il valore dimostrato nella battaglia di Curtatone. Successivamente agli eventi che portarono alla fuga di Leopoldo II e alla dittatura di Francesco Domenico Guerrazzi, Cempini venne costretto ad allontanarsi da Firenze per recarsi in Piemonte, dove si arruolò nell’esercito sabaudo e combatté a Novara.
Rimase negli Stati sardi probabilmente per un paio d’anni. Non si hanno notizie certe di questo: Cempini ricompare nei documenti della Prefettura di Firenze nel 1850 come possibile autore di una satira anti-austriaca.
Negli anni a seguire si dedicò alla professione legale e alla produzione letteraria, soprattutto di poesie e di articoli in riviste specializzate. Mantenne comunque i rapporti con gli ambienti liberali toscani e con alcuni politici piemontesi (come D’Azeglio, Massari e Cavour), tant’è che nel 1858 si recò a Torino per parlare con Giuseppe Massari del movimento nazionale in Toscana. In questo stesso periodo Cempini risultò essere tra i fondatori della testata di carattere patriottico “La Nazione”, che diresse anche per qualche tempo.
Nell’agosto 1859 fu eletto deputato per il collegio di Firenze-San Lorenzo all’Assemblea toscana, di cui fu anche segretario e votò a favore dell’annessione della Toscana al Regno sabaudo. Si dedicò poi anche alla propaganda a favore del plebiscito che si tenne il 10 e l’11 marzo 1860 e successivamente fu eletto come deputato toscano al Parlamento subalpino per la VII legislatura (2 aprile 1860-17 dicembre 1860).
Dopo la proclamazione del Regno d’Italia, l’avvocato fiorentino si candidò nel collegio di Città di Castello, ottenendo 274 preferenze e quindi il seggio.
Partecipò sempre alacremente ai lavori della Camera, votando ad esempio a favore dell’abolizione della pena di morte, senza essere, tuttavia, particolarmente incisivo. Allo stesso tempo continuò la sua attività giornalistica come corrispondente da Torino de “La Nazione”.
Ormai anziano, Cempini decise di non presentarsi alle elezioni successive e si ritirò a vita privata. Morì nella sua città natale nel dicembre 1866.
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Scheda parlamentare
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Professione |
Laurea in Giurisprudenza; Avvocato |
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Opere
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L. CEMPINI, Sei canti politici, Tip. di G. Mariani, Firenze 1859. , , ,
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Bibliografia
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ATTI PARLAMENTARI, Camera dei Deputati, Discussioni, 13 giugno 1862.
ATTI PARLAMENTARI, Camera dei Deputati, Discussioni, 31 luglio 1862.
ARCHIVIO DI STATO DI FIRENZE, Buongoverno segreto, 1847, b. 23.
ARCHIVIO DI STATO DI FIRENZE, Prefettura segreta, 1850, b.3.
ATTI PARLAMENTARI, Camera dei Deputati, Discussioni, 4 dicembre 1862.
A. M. BANTI, Il Risorgimento italiano, Laterza, Bari-Roma 2008.
D. BEALES, Il Risorgimento e l’unificazione dell’Italia, il Mulino, Bologna 2005.
D. MACK SMITH, Il Risorgimento italiano, Laterza, Roma-Bari 2011.
L. VILLARI, Bella e perduta. L’Italia del Risorgimento, Laterza, Roma-Bari 2010.
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Risorse web
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Archivio storico
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