Boncompagni di Mombello Carlo
    Boncompagni di Mombello Carlo
    Data e luogo di nascita 25 luglio 1804, Torino
    Data e luogo di morte 14 dicembre 1880, Torino
    Collegio Todi (solo per l’XI legislatura)
    Legislature VIII (1861-1865) Regno d’ItaliaIX (1865- 1867) Regno d’Italia

    X (1867-1870) Regno d’Italia

    XI (1870-1874) Regno d’Italia

    Partito Destra storica
    Biografia Nato a Torino nel 1804, Carlo Boncompagni, dopo aver conseguito il diploma nel ginnasio locale, decise di seguire le orme del padre, già avvocato del re presso il Senato di Savoia, e si iscrisse alla facoltà di Giurisprudenza presso l’Ateneo della capitale sabauda. Conseguì la laurea nel 1824 e nemmeno due anni dopo riuscì ad entrare nella magistratura. Svolse il ruolo di avvocato dei poveri a Chambéry dal 1829 al 1831 per poi essere trasferito presso il tribunale di Aosta e poi a quello di Pallanza. Nel 1834, a soli 30 anni, venne nominato sostituto dell’avvocato generale a Torino, carica che mantenne per quasi 10 anni, quando ricevette la chiamata come giudice del Senato, suprema corte per le province piemontesi.
    Dal 1847 cominciò la sua carriera politico-amministrativa: prima venne nominato segretario generale del ministero della Pubblica istruzione, per poi, nel marzo 1848, essere chiamato da Balbo a ricoprire la carica massima di quel dicastero. Fu riconfermato anche nel governo Alfieri di Sostegno e in quello Perrone.
    Come ministro dell’Istruzione riuscì a promuovere una riforma delle scuole (la famosa “legge BonCompagni” dell’ottobre 1848) e ad emanare una legge istitutiva sui convitti nazionali di educazione, che andarono a costituire l’ossatura del nuovo sistema scolastico piemontese. Nel frattempo venne anche eletto deputato nelle prime elezioni tenute nel Regno di Sardegna.
    Dopo la sconfitta della prima guerra d’indipendenza, Boncompagni fu inviato come plenipotenziario a Milano per le trattative di pace con l’Austria.
    Tornato tutto allo status quo iniziale, si prese una piccola pausa dalla vita pubblica, fino a che nel febbraio 1852 non venne nominato consigliere di Stato e poco dopo chiamato da Massimo d’Azeglio per ricoprire nel suo Gabinetto la carica di ministro di Grazia e Giustizia. Malgrado la sonora sconfitta in Senato sul progetto di legge che prevedeva l’istituzione del matrimonio civile nel Regno di Sardegna, Boncompagni di Mombello venne confermato nello stesso dicastero anche da Cavour fino all’ottobre 1853. Poco dopo fu eletto presidente della Camera dei Deputati, che mantenne fino alla fine del 1856.
    Nel 1857 si stabilì a Firenze (aveva ricevuto da Cavour la nomina di ministro plenipotenziario presso le corti di Toscana, Modena e Parma), dove condusse un’azione diplomatica volta ad un’evoluzione costituzionale del Granducato e osteggiò a più riprese i tentativi dello Stato della chiesa di ottenere nuove concessioni in campo ecclesiastico.
    Durante i moti del 1859 e dopo la fuga del granduca, Boncompagni si prodigò per garantire l’incolumità della casata dei Lorena e l’instaurazione con ordine di un governo costituzionale. Il re Vittorio Emanuele II lo nominò regio commissario straordinario della Toscana, carica che gli permise di realizzare l’annessione del Granducato al Regno di Sardegna, ma appena prima del plebiscito, che si tenne il 20 marzo 1860, si dimise da ogni incarico.
    Tornò, quindi, a Torino dove venne eletto di nuovo deputato, grazie anche al programma moderato presentato durante la campagna elettorale che prevedeva un rapido processo di unificazione legislativa, amministrativa e finanziaria per poter portare avanti anche quella politica. Durante il suo mandato si impegnò sul rapporto Stato e Chiesa e sulla “questione romana”. Si legò alla destra liberale di Minghetti e quindi all’eredità politica cavouriana, risultando ostile a Rattazzi. Nel mentre venne nominato nel 1866 dottore aggregato alla facoltà di filosofia, per poi ottenere la cattedra di diritto costituzionale all’università di Torino.
    Alla tornata elettorale del 1870, il candidato eletto al collegio di Todi optò per un altro collegio lasciando il seggio vacante. Per tale motivo furono indette delle suppletive nelle quali si presentò Boncompagni riuscendo a vincere con 218 suffragi. Nello stesso periodo venne chiamato a fare parte della Commissione incaricata di formulare il progetto di legge sulle guarentigie pontificie, dove provò a portare il suo pensiero che prevedeva un approccio conciliativo e rispettoso della sovranità spirituale del papa.
    Nel 1874 Boncompagni venne nominato dal sovrano senatore del Regno e continuò a svolgere l’attività politica fino alla morte, accaduta a Torino nel dicembre 1880.
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    Scheda parlamentare
    Professione
    Conte; Laurea in Giurisprudenza; Magistrato
    Commemorazioni
    AP, Camera dei deputati, Discussioni, 15 dicembre 1880
    Opere
    C. BONCOMPAGNI DI MOMBELLO, Delle scuole infantili, Tip. A. Fontana, Torino 1839
    ID., Della monarchia rappresentativa, Tip. Cotta e Pavesio, Torino 1848
    ID., Introduzione alla scienza del diritto ad uso degli italiani, Tip. della Svizzera italiana, Lugano 1848
    ID., La politica piemontese, la questione italiana e l’Europa, Tipografia economia, Torino 1856
    ID., L’Unità d’Italia e le elezioni, Unione Tipografico-Editrice, Torino 1861
    ID., La Chiesa e lo Stato in Italia, Le Monnier, Firenze 1866
    ID., Lo statuto italiano, Stamperie dell’Unione Tipografico-Editrice, Torino 1880
    Bibliografia
    ARCHIVIO DI STATO DI TORINO, Legazione di Toscana (1826-1859), mazzo 19, fasc. 29 bis., ,
    ATTI PARLAMENTARI, Camera dei Deputati, Discussioni, , sessione 1863
    ATTI PARLAMENTARI, Camera dei Deputati, Discussioni, , sessione 1863-64
    ATTI PARLAMENTARI, Camera dei Deputati, Discussioni, , 19 maggio 1866
    ATTI PARLAMENTARI, Camera dei Deputati, Discussioni, , sessione 1870-71
    ATTI PARLAMENTARI, Camera dei Deputati, Discussioni, , 15 dicembre 1880
    BIBLIOTECA DELL’ARCHIGINNASIO DI BOLOGNA, Fondo Minghetti, , carte nn. 2,4, 124, 138-139, 141-147, 153-154.
    MUSEO DEL RISORGIMENTO DI TORINO, Archivio Boncompagni, nn. 1-215, ,
    N. D’AMICO, Storia della formazione professionale in Italia. Dall’uomo da lavoro al lavoro per l’uomo,, FrancoAngeli, Milano 2015
    F. DAL PASSO, Storia della scuola italiana, Università degli studi La Sapienza, Roma 2003
    M.C. MORANDINI, Educazione, scuola e politica nelle «Memorie autobiografiche» di Carlo Boncompagni. Con l’edizione critica delle “Memorie”, Vita e pensiero, Milano 1999
    L. VILLARI, Bella e perduta. L’Italia del Risorgimento, Laterza, Roma-Bari 2010