Coccia Ivo
    Coccia Ivo
    Data e luogo di nascita Roma, 23 dicembre 1891
    Data e luogo di morte Roma, 31 luglio 1979
    Collegio Perugia-Terni-Rieti
    Legislature Consulta Nazionale (1945-1946)

    Assemblea Costituente (1946-1948)

    I Legislatura della Repubblica Italiana (1948-1953) Camera
    Partito Democrazia Cristiana
    Biografia Attivo in politica sin da giovanissimo, Ivo Coccia operò all’interno del Movimento cattolico ponendosi alla guida delle “Leghe Bianche” attive sul territorio di Spoleto.
    Laureatosi alla Facoltà di Giurisprudenza di Roma e intrapresa la carriera forense, nel 1919 si iscrisse al Partito Popolare fondato da don Luigi Sturzo candidandosi alle elezioni politiche del 1921 e del 1924.
    Ricoprì la carica di presidente del Consiglio di Amministrazione del quotidiano politico “Il Popolo”. In seguito al delitto Matteotti si impose come uno dei più energici oppositori del regime fascista, contribuendo alla stesura della denuncia del crimine Matteotti all’Alta Corte di Giustizia.
    Fu Coccia a denunciare il quadrumviro Italo Balbo al Procuratore Generale di Bologna come uno dei mandanti dell’assassinio di don Manzoni, riuscendo a farlo dimettere dalla carica di console della Milizia volontaria per la sicurezza nazionale (Mvsn), senza riuscire tuttavia ad ottenere la condanna per omicidio.
    Nel 1925 venne nominato consigliere nazionale del Partito popolare e a partire dall’anno successivo la sua casa divenne il punto di raccolta dei più attivi e importanti esponenti del cattolicesimo antifascista. Nonostante la sua posizione di perseguitato, il 26 novembre 1926 ospitò e diede rifugio ad Alcide De Gasperi, anch’egli perseguitato. Fu qui che avvennero gli incontri con i membri del corrispettivo Partito di centro tedesco.
    Posto sotto sorveglianza dal regime e vittima di persecuzioni sempre più frequenti, nel 1927 venne condannato a cinque anni di confino dalla Commissione politica. Nel febbraio dello stesso anno, grazie anche all’intervento di Papa Pio XI, la sua pena venne commutata in un provvedimento di ammonizione di due anni. Nel 1929 l’ammonizione venne rinnovata per altri due anni.
    Nel corso della guerra e in particolare a partire dal 1941 si intensificarono gli incontri e le riunioni clandestine che videro tra i protagonisti Ivo Coccia, Alcide De Gasperi, Giuseppe Spataro e Mario Scelba. Con l’armistizio dell’8 settembre 1943, Coccia divenne membro attivo della resistenza, organizzando la banda partigiana di Monte Gennaro attiva nella zona di Tivoli.
    Catturato dalla Gestapo il 17 marzo 1944, Coccia fu nella lista dei condannati a morte delle Fosse Ardeatine riuscendo tuttavia a sfuggire all’eccidio perché sostituito con un altro nome nelle liste della polizia tedesca. Rimase prigioniero fino alla liberazione di Roma avvenuta il 4 giugno 1944.
    Ripresa la sua attività politica tra le file della Democrazia cristiana, Coccia fu membro della Consulta nazionale e della Commissione per la riforma dei Codici.
    Il 2 giugno 1946 fu il primo dei non eletti all’Assemblea Costituente per il Collegio di Perugia-Terni-Rieti, riuscendo tuttavia ad entrare nell’Assemblea grazie alla rinuncia di Maria Federici la quale fu eletta membro del Collegio Unico Nazionale.
    Alle elezioni politiche del 1948 Coccia venne eletto deputato per il collegio di Perugia-Terni-Rieti con 16.358 voti. Nel corso della I Legislatura della Repubblica, Coccia partecipò alla terza Commissione permanente Giustizia e fu presidente dell’Amministrazione provinciale di Rieti. Candidatosi alle elezioni politiche del 1953, pur ottenendo 15.724 voti, Coccia non riuscì ad essere eletto deputato per la II Legislatura.
    Abbandonata la politica si dedicò alla professione di avvocato e collaborò a numerosi quotidiani e riviste di carattere storico, politico e letterario.
    Morì a Roma il 31 luglio 1979.
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    Scheda parlamentare
    Professione
    Laurea in giurisprudenza; avvocato.
    Commemorazioni
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    Opere
    I. COCCIA, Il processo di Don Minzoni, SELI, Roma 1925.
    ID., Il castello di Tribuco: nelle sue vicende storico-giudiziarie, Cremonese, Roma 1931.
    ID., Signore alla sbarra. Processi celebri: documenti e illustrazioni, Sotero, Roma 1970.
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    Bibliografia
    M.S. AMETRANO e A. PERRINO, Costituenti dall’Umbria. Un contributo alla nascita della democrazia, Isuc, Perugia; Editoriale Umbria, Foligno 2008.
    G. DE ROSA, Storia del movimento cattolico in Italia, Laterza, Roma-Bari 1966.
    F. SCARANO, Chi è?: dizionario biografico degli italiani d’oggi, Editore in Roma, Roma 1961.
    A. STRAMACCIONI, Storia delle classi dirigenti in Italia, Edimond, Città di Castello 2012.
    ID., I Movimenti sociali in Umbria tra Ottocento e Novecento, Il Formichiere, Foligno 2017.
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    Risorse web
    Ivo Coccia / Deputati / Camera dei deputati – PortIvo Coccia / Deputati / Camera dei deputati – Port…
    http://storia.camera.it/deputato/ivo-coccia-189112…
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