Data e luogo di nascita |
Perugia, 13 luglio 1875 |
Data e luogo di morte |
Roma, 27 marzo 1956 |
Collegio |
Unico nazionale |
Legislature |
XXVIII Legislatura Regno d’Italia (1929-1934)
XXIX Legislatura Regno d’Italia (1934-1939)
XXX Legislatura regno d’Italia (1939-1943)
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Partito |
Partito socialista italiano, Partito nazionale fascista |
Biografia |
Figlio di Giulio Paoloni, volontario garibaldino, e Zeneide Battistini, Francesco frequentò le scuole tecniche perugine senza riuscire, tuttavia, a portare a termine gli studi. Giovanissimo, nel 1892, si trasferì a Roma e l’anno successivo si iscrisse al Partito socialista dei lavoratori italiani. Fu tra i più attivi militanti socialisti, dedicandosi alla propaganda di opuscoli socialisti e collaborando alla testata giornalistica “L’Avanti”. Divenne, successivamente, segretario del comitato direttivo della Federazione socialista romana, fondò il primo circolo della Gioventù socialista e divenne membro del consiglio generale della Camera del lavoro.
Nell’aprile del 1898 fu inviato a Terni dove venne nominato segretario della Federazione socialista e nel settembre dello stesso anno divenne direttore di uno dei più importati periodici socialisti umbri, “La Turbina”. Il qualità di animatore del periodico, Paoloni tenne, con lo pseudonimo Columella, una pungente rubrica satirica sugli episodi locali a causa della quale subì numerose condanne.
Tra il 1899 e il 1901, Paoloni costituì numerose leghe contadine nel territorio umbro e diresse le lotte degli operai della Fabbrica d’armi, della Società Terni e della Centurini.
Nel 1901 si fece promotore a Terni della fondazione del quindicinale “Il Seme”, periodico vicino alla causa contadina, e ricostituì la Camera del lavoro della città. Nello stesso anno partecipò, in qualità di delegato della Lega di Rieti, al I Congresso della Federazione nazionale dei lavoratori della terra (Bologna, 24-25 novembre), occasione in cui denunciò il fenomeno di migrazione forzata dei contadini verso l’America e il totale disinteresse dei Partito socialista nei confronti della situazione delle campagne in Umbria.
Nell’aprile del 1902, Paoloni si trasferì a Verona dove diresse il periodico “Verona del Popolo”. Nel luglio dello stesso anno venne nominato segretario della Camera del lavoro di Novi Ligure e direttore de “Il Lavoro”.
In occasione del VII Congresso socialista di Imola, Paoloni tornò nuovamente ad affrontare il problema dell’emigrazione italiana esortando il partito ad attivarsi in difesa dei lavoratori italiani.
Al IX Congresso di Roma dell’ottobre del 1906, abbandonò le posizioni intransigenti per avvicinarsi alle posizioni integraliste di Oddino Morgari.
Nell’ottobre del 1911, in occasione del Congresso nazionale di Modena, criticò la posizioni favorevoli alla partecipazione dei socialisti al governo avanzate da Filippo Turati e Claudio Treves, e deluso dalla sconfitta della corrente integralista, decise di non rinnovare l’iscrizione all’Unione socialista romana. In questo periodo Paoloni si dedicò all’attività sindacale e al giornalismo, fondando la società La Propaganda editoriale socialista allo scopo di sostenere la classe operaia nel processo di emancipazione dallo sfruttamento capitalistico.
In occasione della guerra di Libia, Paoloni espresse in proprio favore all’impresa come occasione volta a favorire la classe lavoratrice.
Favorevole all’ingresso dell’Italia nella Prima guerra mondiale, nel 1915 Paoloni venne espulso dal Partito socialista italiano e si avvicinò a Benito Mussolini, il quale, l’anno successivo, lo nominò responsabile della redazione romana del giornale “Popolo d’Italia”. Trasferitosi a Trieste su richiesta di Mussolini, Paoloni divenne direttore de “L’Era nuova” dal maggio 1919 al luglio 1923. Fu qui che Paoloni si rese promotore del reclutamento di volontari per l’impresa fiumana.
Esponente del Partito nazionale fascista, Paoloni fu direttore del “Mattino” di Napoli dal 1928 al 1932.
Fu deputato per il Collegio unico nazionale nelle Legislature XXVIII e XXIX e membro della Camera dei fasci e delle corporazioni per la XXX Legislatura. Nel febbraio del 1943 fu nominato senatore del Regno, carica che ricoprì fino al novembre 1944 quando venne deferito dalla Corte di giustizia per le sanzioni contro il fascismo.
Dal 1934 al 1940 fu direttore degli “Annali del fascismo”.
Ritiratosi, con la fine della guerra, a vita privata, morì il 27 marzo 1956.
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Scheda parlamentare
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Professione |
Pubblicista / Giornalista |
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Opere
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F. PAOLONI, 1° congresso nazionale dei lavoratori della terra. Resoconto, note, impressioni, Firenze 1902.
ID., I socialisti a congresso. Storia compendiata dei congressi socialisti fino al 1901, G. Picchetto e C., Roma 1906.
ID., Perché restiamo socialisti. Risposta alle più comuni obiezioni, Roma 1911.
ID., Da Costantino a Mussolini. Note di un fascista sulla Conciliazione, Napoli 1929.
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Bibliografia
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ARCHIVIO COMUNALE DI PERUGIA, Atti del consiglio comunale 1893-1908.
Dizionario biografico degli italiani, Vol. 81, istituto della Enciclopedia italiana, Roma 2014.
R. DE FELICE, Mussolini il rivoluzionario 1883-1920, Einaudi, Torino 1965.
G.B. FURIOZZI, Francesco Paoloni e il socialismo integrale, 1892-1917, Centro editoriale toscano, Firenze 1993.
ID., Socialismo e socialisti in Umbria tra ‘800 e ‘900, Edizioni scientifiche italiane, Napoli 1995.
A. STRAMACCIONI, Storia delle classi dirigenti in Italia, Edimond, Città di Castello 2012.
ID., I Movimenti sociali in Umbria tra Ottocento e Novecento, Il Formichiere, Foligno 2017.
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Risorse web
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