Data e luogo di nascita |
8 settembre 1820, Montecastrilli (TR) |
Data e luogo di morte |
1880, Montecastrilli (TR) |
Collegio |
Todi |
Legislature |
XIV (1880-1882) Regno d’Italia |
Partito |
Destra storica |
Biografia |
Nato a Montecastrilli da una famiglia benestante, Giovanni Battista Polidori compì i primi studi a Todi per poi spostarsi a Roma, dove si laureò in Giurisprudenza nel 1842. Per i cinque anni successivi si dedicò alla pratica forense, fino a quando nel 1847 fu iscritto nei ruoli della guardia civica. Così iniziò la sua carriera amministrativa nella Roma papalina: fu, infatti, prima uditore alla Consulta e poi al Consiglio di Stato. Allo stesso tempo, abbracciate le idee mazziniane, fu il primo segretario, nonché vice presidente, del circolo popolare della capitale dello Stato della Chiesa
Partecipò alla Repubblica romana e dopo la sua caduta, venne costretto all’esilio. Per un breve periodo si rifugiò a Torino, poi si spostò a Nizza, dove insegnò la lingua italiana, viaggiò molto (Parigi e Londra in particolar modo) e continuò a seguire il dibattito politico sulla causa italiana. Nel 1859, passato tra le fila dei liberali moderati, tornò a Torino. Poco dopo fu chiamato dal governatore delle Romagne, Luigi Carlo Carini, per ricoprire il ruolo prima di segretario generale della Pubblica istruzione e poi di direttore capo divisione dello stesso dicastero a Modena, fino a quando l’anno successivo fu chiamato in Piemonte per lo stesso incarico ministeriale.
Con l’annessione dell’Umbria al Regno di Sardegna, Polidori riuscì a tornare nel suo paese natale. Durante il suo soggiorno venne contattato da Giocchino Pepoli che gli conferì l’incarico di vice commissario regio. Tale responsabilità lo portò prima a Norcia e poi a Terni, dove collaborò con l’amministrazione comunale soprattutto per quanto riguardava l’organizzazione scolastica della città.
Tra il 1861 e il 1875 fu nominato dal neonato Regno d’Italia a ricoprire svariate cariche amministrative tra cui prefetto di Sondrio, di Arezzo e di Caltanissetta. Quando nel 1876 la Destra cadde e salì al potere la Sinistra storica, la sua carriera nell’amministrazione pubblica si interruppe bruscamente e quindi si ritirò in un primo momento a Montecastrilli. L’anno successivo cominciò a dedicarsi alla politica: dal 1877 al 1880 fu consigliere provinciale a Terni; nel maggio 1880 decise di candidarsi alle elezioni politiche e riuscì a farsi eleggere deputato nel collegio di Todi, ma con solo due voti di scarto dal suo avversario Augusto Frenfranelli. Il suo mandato tra le file della Destra fu alquanto breve: nel luglio le votazioni che lo avevano riguardato furono invalidate e nelle suppletive non riuscì a riconquistare gli elettori. Questo non lo fece demordere dal continuare la carriera politica. Fu, infatti, sovraintendente alle scuole, consigliere comunale e sindaco di Montecastrilli (1885-1888). Si ritirò a vita privata nel 1888 e morì poco dopo.
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Scheda parlamentare
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Professione |
Prefetto di Arezzo; Prefetto di Caltanissetta; Prefetto di Sondrio |
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Opere
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G.B. POLIDORI, Roma e il congresso di Parigi. Risposta al conte di Montalembert, Tip. del Nizzardo, Nizza 1856.
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Bibliografia
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ARCHIVIO DI STATO DI PERUGIA, Provincia di Perugia, Provincia dell’Umbria (1861-1926), Consiglio provinciale, bb. 30-35.
A. GIARDI, Polidori, l’esule di Montecastrilli, “Corriere dell’Umbria”, 29 novembre 2010.
A. STRAMACCIONI, Storia delle classi dirigenti in Italia. L’Umbria dal 1861 al 1992, Edimond, Città di Castello 2012.
M. TOSTI (a cura di), Tra Comuni e Stato. Storia della Provincia di Perugia e dei suoi amministratori dall’Unità ad oggi, Quattroemme, Perugia 2009.
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Risorse web
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Archivio storico
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